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I MURI URLANTI DI SAN LORENZO

La mia ricerca su “I Muri urlanti di San Lorenzo” è nata ovviamente da una curiosità personale come tutte le mie ricerche fotografiche.

Un immagine, un segno, un simbolo spesso poco esplicito e chiaro ma graficamente armonioso e si accende in me, attenta osservatrice, la curiosità...

Cosa vorrà dire....

E' il semplice impulso di un istante di rabbia, megalomania, egocentrismo oppure c'è una profondità, un secondo messaggio dal semplice segno, una comunicazione altra? E quale tipo di comunicazione?

E da un piccolo o grande segno su un muro, semplice o complesso che sia, si apre un mondo, fatto di tanti tipi di comunicazione, dal volere esprimere le proprie idee rabbiose - in questo mondo di m...per non dire società di m.... che non ci capisce - ad una forma di pubblicità che inizia sui muri delle città ma prosegue nel mondo virtuale di una infinità di blog e social network , gruppi musicali che legano milioni di persone, ma anche gallerie d'arte.

Il muro diventa così “carnet de croquis” per alcuni.

Questa è stata la mia prima scoperta di un linguaggio esplicito e subliminale nello stesso tempo, che ho però ancora difficoltà a cogliere fino in fondo, un po' come una lingua straniera o piuttosto un indecifrabile gergo giovanile. Ed è solo l’inizio di un mio percorso di conoscenza.

Il secondo elemento evidente è stato la diversità di tecniche espressive. Il murales, lo stencil, i graffiti con un'infinità di variabili e di nomi (Throw up, Tag, Pezzi, Puppet) e anche di tecniche.

Ognuna di queste forme espressive racchiude in se' un significato.

Terzo elemento, l'estetica. Perché è innegabile non rimanere colpito da qualche opera armoniosa, originale, bella, anche se spesso è difficile da cogliere perché confusa nel disordine che regna su alcuni muri delle nostre città.

Ho cercato così di raggruppare le diverse forme di espressione murale in pannelli tematici per cercare di fare capire in maniera "immediata" ai profani, i tanti messaggi comunicati in questo modo.

Gli 8 pannelli che ho creato, contengono un collage di immagini tra Roma e Parigi, ma sopratutto di San Lorenzo. Dai visi, disegnati, anche con lo stencil, scarabocchiati, accennati.... alle scritte, disegnate sempre con lo stencil, di protesta, di solidarietà, poetiche. Oppure le saracinesche che diventano esse stesse un tema, così come i Murales che mettono in evidenza il reale talento espressivo dell'artista, l'armonia dei colori, la varietà del tratto...

Importantissimo è stato anche il mio incontro con l'Associazione Walls. Walls è tutto quello che riguarda le forme espressive che usano come scenario la città. Decorazione pubblica, organizzazione di eventi, Arte Urbana e Graffiti che in modo serio e professionale si occupano di abbellire il degrado urbano, di decorare.

Sono la dimostrazione pratica dell'evoluzione di un fenomeno nato per strada per affermazione di se', sfregio, protesta o semplicemente espressione che oggi cerca di farne un lavoro, una professione per la comunità. I loro progetti sono studiati secondo il committente, con un'accurata ricerca tematica, storica ed espressiva che permette a diversi giovani ognuno con il proprio stile grafico di esprimersi ed abbellire la nostra città. E la cosa più sorprendente che davanti a queste opere tutto si ferma, si crea automaticamente il rispetto che si vorrebbe per qualsiasi opera d'arte e che spesso viene a mancare.

Importante perché rappresentano proprio l'anello che chiude il cerchio di questo fenomeno, che ha però anche e soprattutto bisogno di essere gestito. Un fenomeno che nonostante i divieti, infatti, è di difficile controllo, e una possibile soluzione è agire proprio attraverso dei giovani che vengono dalla strada e che conoscono bene i loro simili e questa realtà.

Nathalie Biet

Roma, 11 aprile 2010.

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